Nuovo codice di condotta per locali pubblici: cosa cambia nel 2025

Il 26 gennaio 2025, il Ministro dell’Interno Matteo Piantedosi ha introdotto nuove linee guida per migliorare la sicurezza in bar, discoteche e altri locali pubblici in Italia. Queste misure, che caratterizzano il Nuovo codice di condotta per locali pubblici , sono delineate nell’art. 21-bis del decreto-legge 113/2018 e mirano a prevenire atti illegali e situazioni di pericolo attraverso una collaborazione più stretta tra le Forze di polizia e gli esercenti. 

Principali disposizioni del nuovo codice di condotta

Il nuovo condice di condotta per i locali pubblici vuole basare la propria efficacia su alcuni parametri affidati ai titolari delle attività. Tra questi:

  • Nomina di un responsabile della sicurezza: i locali che aderiscono volontariamente alle linee guida devono designare un responsabile incaricato di mantenere contatti diretti con le Forze dell’ordine;
  • Favorire la formazione del personale addetto, per una maggiore professionalizzazione degli stessi operatori;
  • Installazione di sistemi di videosorveglianza: gli esercenti sono invitati a dotarsi di telecamere di sicurezza a proprie spese per monitorare le aree interne ed esterne dei locali;
  • Illuminazione adeguata: è richiesta una corretta illuminazione delle aree operative per garantire maggiore sicurezza;
  • Adozione di un codice di condotta: I locali devono esporre in modo visibile un regolamento che definisce le norme comportamentali per gli avventori, promuovendo la figura dell'”avventore modello”.

Chi è interessato dal nuovo codice di condotta?

Oltre a bar e discoteche, il nuovo codice di condotta per locali pubblici si applica a:

  • Stabilimenti balneari;
  • Strutture ricettive;
  • Sale giochi;
  • Altri locali che offrono spettacoli o intrattenimento.

Obblighi per gli avventori

Il nuovo codice di condotta introduce delle linee guida ben chiare anche per gli avventori, ai quali è richiesto di rispettare specifiche regole, tra cui:

  • Non introdurre armi o strumenti atti a offendere;
  • Evitare l’uso di spray urticanti;
  • Non portare sostanze stupefacenti o bevande alcoliche non fornite dal locale;
  • Non danneggiare dispositivi di sicurezza o arredi;
  • Non ostacolare le uscite di emergenza;
  • Non abbandonare rifiuti nelle aree del locale o nelle vicinanze;
  • Evitare comportamenti molesti o che disturbino la quiete pubblica.

La violazione di queste regole può giustificare il rifiuto del servizio da parte dell’esercente.

Misure specifiche per i minori

Un’attenzione particolare è stata poi dedicata ai minori, con specifico riferimento al divieto di somministrazione di bevande alcoliche e di accesso agli apparecchi di intrattenimento. Per meglio attuare questi divieti, gli esercenti dovranno:

  • Richiedere l’esibizione di un documento d’identità per verificare l’età
  • Utilizzare metodi come timbri lavabili per identificare visivamente i minorenni (pratica già in uso in alcune discoteche)

Incentivi per gli esercenti virtuosi

Gli esercenti che adottano il nuovo codice di condotta possono beneficiare di meccanismi premiali, a condizione che abbiano implementato le misure previste. L’art. 21-bis del decreto-legge n. 113/2018 prescrive che il Questore tenga conto dell’adesione, da parte dei gestori degli esercizi pubblici, agli accordi stipulati in ambito provinciale e del loro integrale e puntuale rispetto anche ai fini dell’adozione dei provvedimenti di competenza in caso di eventi rilevanti in relazione all’eventuale applicazione dell’art. 100 del T.U.L.P.S. (sospensione della licenza).

Reazioni e polemiche

Nel testo, pubblicato in Gazzetta Ufficiale, si legge «[…] è quanto mai opportuno che i sigg. prefetti assumano ogni utile iniziativa volta alla stipula delle intese in argomento, nel rispetto delle presenti linee guida e nella consapevolezza che i risultati attesi in termini di prevenzione dei fenomeni illegali connessi alle attività di intrattenimento, nonché gli effetti premiali a beneficio dei gestori, passano necessariamente attraverso l’impegno delle associazioni rappresentative del settore, sugellato con la sottoscrizione degli strumenti pattizi territoriali ed il loro puntuale rispetto». Ed ecco che iniziano a sorgere i primi problemi, dato che le Associazioni di categoria non hanno reagito con particolare entusiasmo. Il presidente di Fiepet Confesercenti, Giancarlo Banchieri, ha espresso preoccupazione riguardo a possibili oneri aggiuntivi per gli esercenti e, più in generale, viene lamentato un aggravio delle responsabilità di controllo (e dei costi ed esse correlati) ai danni dei titolari delle attività.


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